Ho trovato varie ricette di torte Kinder Bueno, ma nessuna mi dava veramente l'idea di poter riproporre il sapore di uno dei miei snack preferiti da sempre.
Però leggendone un po' sono riuscita a metterne insieme una che mi pare si avvicini sufficientemente.
O quantomeno abbastanza golosa da farmi decidere di metterla in atto.
Ingredienti:
- per il rotolo:
5 uova
80 g di farina 00
30 g di cacao amaro
110 g di zucchero semolato
1 cucchiaino di estratto di vaniglia o aroma a piacere
un pizzico di sale
un cucchiaino raso di lievito per dolci
- per la farcia:
nutkao qb
3/4 barrette Kinder Bueno
100 gr di panna
Preparazione:
Prendete le uova a temperatura ambiente e separatele.
Montate a lungo i tuorli con lo zucchero fino ad avre un composto chiaro e spumoso (ci vorranno circa una decina di minuti).
Montate a neve non eccessivamente ferma gli albumi con un pizzico di sale e uniteli al composto di tuorli e zucchero facendo attenzione a non smontarlo.
Aggiungete a pioggia la farina setacciata con il cacao e il lievito poco alla volta e mescolate delicatamente.
Coprite una placca da forno con carta da forno bagnata, versatevi il composto e livellatelo uniformemente.
Cuocete in forno caldo a 180° per 10 minuti, non più tempo altrimenti la base indurirà e sarà difficoltoso arrotolarla.
Sfornate e ricoprite la superficie con un altro foglio di carta da forno bagnato.
Capovolgete la base ed eliminate la carta calda.
Delicatamente, aiutandovi con la carta da forno, formate un rotolo, avvolgetelo in un canovaccio umido e lasciate raffreddare.
Una volta freddo aprite il rotolo eliminando la carta da forno.
A piacere potete baganre la base con un po' di latte oppure del Baylis.
Spalmate sulla base la crema Nutako bianca e nera fatta ammorbidire a bagnomaria.
Coprite la crema con uno strato di panna montata.
Sbriciolate le barrette di Kinder Bueno e spargetele sopra la panna.
Arrotolate di nuovo il rotolo ben stretto senza romperlo, e avvolgete il rotolo nella pellicola.
Lasciate riposare in frigo per alcune ore prima di tagliarlo.
"Sapete qual è il bello del buon cibo? Che riunisce le persone...di qualunque genere...perchè riscalda il cuore di tutti e sulle labbra fa nascere un sorriso..."
giovedì 23 aprile 2015
lunedì 20 aprile 2015
Zucchine Ripiene
Quando mamma va a fare la spesa ci sonop quei tre/quattro prodotti che (indipendentemente dal fatto che in casa ne abbiamo scorte per un esercito) lei compra. Sempre.
Per quanto riguarda il frigorifero uova e zucchine.
Ultimamente è tornata a casa con una variazione sul tema: zucchine tonde.
Così ho pensato di fare le zucchine ripiene.
Ingredienti:
5 zucchine tonde
300 gr di salsiccia
1 cipolla
2 uova
100 gr di formaggio (io ho usato la fontina, ma potete mettere quello che preferite a seconda dei vostri gusti)
4 o 5 cucchiai di pangrattato
olio extravergine d'oliva
Procedimento:
Mettete una pentola d'acqua salata a bollire.
Lavate le zucchine, tagliatene la testa e scavatene l'interno.
Quando l'acqua bolle fatele cuocere per una decina di minuti circa e poi scolatele.
Nel frattempo preparate il ripieno.
Tritate la cipolla e fatela soffriggere con un filo d'olio, aggiungete poi la salsiccia privata della pelle, e fatela rosolare mescolando in modo da sbriciolarla. In ultimo unite la polpa che avete tolto dalle zucchine (io prima l'ho passata nel tritatutto per rendere il ripieno più cremoso).
Fate asciugare un po' il ripeno e poi lasciatelo raffreddare.
Sbattete due uova e unitele al ripieno insieme al pangrattato e mescolate bene.
Riempite bene le zucchine, spolverate la superficie con del pangrattato e infornate a 180° per 20 minuti, e poi passatele sotto il grill per altri 10 minuti.
Per quanto riguarda il frigorifero uova e zucchine.
Ultimamente è tornata a casa con una variazione sul tema: zucchine tonde.
Così ho pensato di fare le zucchine ripiene.
Ingredienti:
5 zucchine tonde
300 gr di salsiccia
1 cipolla
2 uova
100 gr di formaggio (io ho usato la fontina, ma potete mettere quello che preferite a seconda dei vostri gusti)
4 o 5 cucchiai di pangrattato
olio extravergine d'oliva
Procedimento:
Mettete una pentola d'acqua salata a bollire.
Lavate le zucchine, tagliatene la testa e scavatene l'interno.
Quando l'acqua bolle fatele cuocere per una decina di minuti circa e poi scolatele.
Nel frattempo preparate il ripieno.
Tritate la cipolla e fatela soffriggere con un filo d'olio, aggiungete poi la salsiccia privata della pelle, e fatela rosolare mescolando in modo da sbriciolarla. In ultimo unite la polpa che avete tolto dalle zucchine (io prima l'ho passata nel tritatutto per rendere il ripieno più cremoso).
Fate asciugare un po' il ripeno e poi lasciatelo raffreddare.
Sbattete due uova e unitele al ripieno insieme al pangrattato e mescolate bene.
Riempite bene le zucchine, spolverate la superficie con del pangrattato e infornate a 180° per 20 minuti, e poi passatele sotto il grill per altri 10 minuti.
giovedì 16 aprile 2015
Brownie con Caramello al Burro Salato
Tempo fa avevo trovato una ricetta per brownie che era però
complicatissima, un milione di passaggi, due cotture differenti, una
glassa al cioccolato che andava raffreddata in due tempi, insomma in
lavoraccio.
Ovviamente mi ci sono cimentata, ricetta riuscita e anche molto buona, ma già la torta risultava molto pesante, con l'aggiunta di quella glassa poi, dopo due morsi non si riusciva più a continuare.
Mi sono sempre ripromessa di cercare la ricetta originale (più o meno, ho il sospetto che come molte delle torte tradizionali, anche per questa ricetta in ogni casa ve ne sia una differente versione), ma poi ho sempre rimandato.
Alla fine ho provato la ricetta più comune, con le noci..
La cioccolosità di questo dolce è qualcosa di illigale.
Poi ho deciso che volevo provare anche delle varianti, qui ho aggiunto del caramello al burro salato.
Mi è stato detto che questa è una delle mie migliori creazioni: la pastosità cioccolatosa del dolce che ti si impasta in tutta la bocca, il sapore amarognolo e leggermente salato del caramello che contrasta con il dolce sono una cosa quasi impossibile da descrivere.
Ingredienti:
175 gr di burro
2 cucchiai di cacao amaro
200 gr di cioccolato
100 gr di farina
1 cucchiaino di lievito
2 uova
200 gr di zucchero
sale
200 gr circa di caramello al burro salato
Preprarazione:
Fate sciogliere a bagnomaria il cioccolato spezzettato con il burro a pezzi e il cacao, mescolando in modo che tutti gli ingredienti si amalghimino bene.
Montate le uova con lo zucchero e un pizzico di sale.
Unite il cioccolato e infine la farnina setacciata con il ilevito.
Versate il tutto in una tortiera coperta di carta da forno.
Versate il caramello poco alla volta sull'impasto mescolando leggermente (come quando si fa una torta variegata).
Infornate a 180°per 30 minuti.
Sfornate fate raffreddare la torta.
Tagliate a quadrotti e servite.
Ovviamente mi ci sono cimentata, ricetta riuscita e anche molto buona, ma già la torta risultava molto pesante, con l'aggiunta di quella glassa poi, dopo due morsi non si riusciva più a continuare.
Mi sono sempre ripromessa di cercare la ricetta originale (più o meno, ho il sospetto che come molte delle torte tradizionali, anche per questa ricetta in ogni casa ve ne sia una differente versione), ma poi ho sempre rimandato.
Alla fine ho provato la ricetta più comune, con le noci..
La cioccolosità di questo dolce è qualcosa di illigale.
Poi ho deciso che volevo provare anche delle varianti, qui ho aggiunto del caramello al burro salato.
Mi è stato detto che questa è una delle mie migliori creazioni: la pastosità cioccolatosa del dolce che ti si impasta in tutta la bocca, il sapore amarognolo e leggermente salato del caramello che contrasta con il dolce sono una cosa quasi impossibile da descrivere.
Ingredienti:
175 gr di burro
2 cucchiai di cacao amaro
200 gr di cioccolato
100 gr di farina
1 cucchiaino di lievito
2 uova
200 gr di zucchero
sale
200 gr circa di caramello al burro salato
Preprarazione:
Fate sciogliere a bagnomaria il cioccolato spezzettato con il burro a pezzi e il cacao, mescolando in modo che tutti gli ingredienti si amalghimino bene.
Montate le uova con lo zucchero e un pizzico di sale.
Unite il cioccolato e infine la farnina setacciata con il ilevito.
Versate il tutto in una tortiera coperta di carta da forno.
Versate il caramello poco alla volta sull'impasto mescolando leggermente (come quando si fa una torta variegata).
Infornate a 180°per 30 minuti.
Sfornate fate raffreddare la torta.
Tagliate a quadrotti e servite.
martedì 7 aprile 2015
Ritratto di Signora: Testimoni di Giustizia
Bentornati con il nostro appuntamento.
Eccoci qui con un giorno di ritardo dopo una Pasqua grigia e piovosa ed una Pasquetta molto più luminosa, ma ancora deciamente fredda.
Grazie Fede, Monica, Miki, Francesca, Daniela
Eccoci qui con un giorno di ritardo dopo una Pasqua grigia e piovosa ed una Pasquetta molto più luminosa, ma ancora deciamente fredda.
L'idea per questo ritratto
mi è venuta addosso d'un colpo.
Leggevo un'articolo sui
testimoni di giustizia e mi sono ricordata di un servizio al TG di
tempo fa dove si parlava di una ragazza, che per amore si trasferì
in Sicilia, per poi scoprire che in realtà il fidanzato faceva parte
di una famiglia mafiosa.
Inutile dirlo, ma a storia
non finì bene.
Non ricordo i particolari,
non ricordo nemmeno il nome della ragazza, mi spiace, ricordo
particolari meno importanti, ma il suo nome proprio non mi torna in
mente, spesso sono distratta da futilità e perdo poi quello che è
il cuore delle storie.
Ma alla fine devo aver
interiorizzato quella storia più di quando noncredessi, se quando
mi sonono chiesta di chi parlare per il mio post, il pensiero è
andato lì.
Ma non era l'unica, la
nostra storia più recente purtroppo è piena di episodi simili.
Lea Garofalo, dopo
aver tetimoniato contro l'ex compagno e la sua famiglia, viene
inserita nel programma di protezione testimoni nel 2002, ma in
seguito ne viene estromessa perchè il suo il suo apporto fu
giudicato "non significativo". Nel dicembre del 2007 - dopo
una pronuncia del Consiglio di Stato- venne riammessa al programma,
ma nell'aprile del 2009, pochi mesi prima della sua scomparsa, decise
all'improvviso di rinunciare volontariamente a ogni tutela e di
tornare a Petilia Policastro, per poi trasferirsi a Campobasso in una
casa che le trova proprio l'ex compagno Carlo Cosco. In seguito con
un sotterfugio l'ex marito cerca di farla rapire da un suo complice.
La donna riesce a sfuggire all'agguato grazie al tempestivo
intervento della figlia Denise e informa i carabinieri dell'accaduto
ipotizzando il coinvolgimento dell'ex compagno. Lea Garofalo
conosceva, infatti, molti segreti della faida fra le famiglie
Garofalo e Mirabelli di Petilia Policastro.
Alla fine nel novembre
dello tesso anno Lea venne rapita torturata e infine uccisa e il suo
corpo nascoto in un terreno nella frazione di San Fruttuoso (Monza).
Lo scorso Dicembre la
cassazione ha confermato 4 ergastoli e una pena di 25 anni ai cinque
uomini colpevoli della sua morte.
Maria Concetta Cacciola
proviene da una famiglia imparentata con la cosca dei Bellocco, a
sedici anni si sposa e ancora giovanissima ha tre figli.
Quando però il peso di
quella vita, nella quale non si riconosce diventa troppo da
sopportare, comincia a fare rivelazioni che la portano presto ad
allontanarsi dalla sua famiglia per entrare in un programma di
protezione.
E da quel mometo è come
se rinacesse, allontandosi dalla mentalità ristretta dove era sempre
vissuta comincia a fare cose che per noi sono normali, esce, conosce
persone e abitudini differenti, si innamora persino, ma la famiglia
fa pressioni perchè torni indietro cercando di minare la sua fiducia
nella magistratura e facendo leva sulla nostalgia di casa.
Alla fine Maria Concetta
capisce di essere in trappola e nell’agosto 2011, dopo essere stata
dal parrucchiere, scende in cantina e si uccide bevendo acido
muriatico. Ma in pochi, tranne la madre, il padre e il fratello che
fanno ricadere la colpa sulla magistratura pressante, credono senza
riserve a una sequenza in cui una donna prima si fa bella per poi
porre fine alla propria vita.
Dopo lunghe indagini il
quadro che emerge è ben diverso dal suicidio.
Per impedire la
collaborazione con la giustizia di Maria Concetta Cacciola si era
mossa una squadra criminale. Uomini al servizio dei clan della
'ndrangheta che avevano l'obiettivo di impedire che la donna
continuasse a parlare ai magistrati svelando i segreti dei boss.
La paura principale dei
capimafia era soprattutto la possibilità che altre donne, segregate
e costrette a vivere in famiglie mafiose, avrebbero potuto seguire la
strada tracciata da Maria Concetta Cacciola.
Così i carabinieri hanno
arrestato cinque persone, il padre, la madre e il fratello della
vittima, e poi due avvocati penalisti molto noti nella piana di Gioia
Tauro.
Per i familiari l'accusa è
di concorso in violenza privata, concorso in violenza o minaccia per
costringere a commettere un reato, concorso in favoreggiamento
personale, tutti aggravati dall’aver favorito la 'ndrangheta. Per
gli avvocati le accuse sono pesanti: avrebbero indotto la donna a
ritrattare le dichiarazioni che aveva fatto ai magistrati.
Giuseppina Pesce
nel 2011 aveva deciso di ribellarsi alle regole mafiose della
famiglia e comincia a collaborare con la magistratura.
Una donna di ‘ndrangheta
che si pente è una macchia che soltanto un familiare può “lavare”,
con il sangue naturalmente. La protezione dello Stato le ha salvato
la vita per due volte e le ha aperto le porte di una normale
quotidianità.
Nell'Aprile del 2011
interrompe però la collaborazione e sembra rientrare nelle grazie
della famiglia. Ma solo apparentemente, in realtà questo cambio di
rotta fu causato da pressioni, ricatti, offerte di danaro e
soprattutto dalle violenze sui tre figli minori.
Poi il colpo di scena e la
verità sul dietrofront: una prigionia per i piccoli. Niente colloqui
con la mamma nella località segreta, niente vestiario, cibo col
contagocce. Pressioni psicologiche per inculcare nella testa dei
piccoli che quella condizione di sofferenza era causata da una mamma
indegna e cattiva. Per la privazione di cibo la piccola di 5 anni
aveva persino subito un progressivo deperimento fisico e un calo del
ferro nel sangue tale da provocarle forti crampi alle gambe e
insonnia. Squallidi i metodi utilizzati anche nei confronti del
maschietto di 9 anni. Oltre a subire percosse dal nonno, Gaetano
Palaia, anche con l’uso di una cintura, un giorno il bambino era
stato accompagnato dallo zio Gianluca Palaia, all’interno di una
sala giochi di Rosarno, e davanti a costui, senza che lui
intervenisse, era stato sottoposto a percosse da 3-4 ragazzi più
grandi. La ragazza più grande, infine, era stata costretta a
scrivere sotto dettatura una missiva alla madre, mentre si trovava in
una località protetta della provincia di Roma, per stigmatizzare il
suo comportamento e la ripresa della collaborazione con la
giustizia.
Giuseppina ritorna a pentirsi nell’agosto dello stesso anno. E scatena un terremoto giudiziario.
Lo scorso Ottobre si sono conclusi i processi con la conferma delle condanne: il marito Rocco Palaia, il suocero Gaetano Palaia, la cognata Angela Palaia e il marito di quest’ultima Angelo Ietto, i cognati Gianluca e Giovanni Palaia, la madre Angela Ferraro e la sorella Marina Pesce. Tutti finiti in carcere il 4 ottobre del 2011 per associazione mafiosa, anche grazie alle rivelazioni di Giuseppina. Adesso il suo calvario verso una nuova vita ha segnato un primo punto fermo.
Giuseppina ritorna a pentirsi nell’agosto dello stesso anno. E scatena un terremoto giudiziario.
Lo scorso Ottobre si sono conclusi i processi con la conferma delle condanne: il marito Rocco Palaia, il suocero Gaetano Palaia, la cognata Angela Palaia e il marito di quest’ultima Angelo Ietto, i cognati Gianluca e Giovanni Palaia, la madre Angela Ferraro e la sorella Marina Pesce. Tutti finiti in carcere il 4 ottobre del 2011 per associazione mafiosa, anche grazie alle rivelazioni di Giuseppina. Adesso il suo calvario verso una nuova vita ha segnato un primo punto fermo.
Leggere loro storie mi fa
pensare ad un'Italia lontana, ad modo di vivere vecchio che
sembrerebbe superato, ma qui si parla di avvenimenti recenti e che
continuano a ripetersi.
Moltissime altre sono le
storie di donne coraggiose che hanno dovuto affrontare prove
difficili come queste.
Moltissime quelle che sono
morte per poter cambiare le loro vite e quelle dei loro figli.
Fa riflettere la quantità
di coraggio necessaria per fare scelte del genere quando a volte
sembra impossibile fare anche solo un piccolo cambiamento nella
nostra vita.
Come sempère potete leggere i nostri ritratti anche nei blog di:
Daniela Un libro per amicoGrazie Fede, Monica, Miki, Francesca, Daniela
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