venerdì 29 novembre 2013

Strudel (una ragionevole imitazione per lo meno)

In frigorifero avevo un rotolo di pasta sfoglia e delle mele che stazionavano nel cassetto della frutta da qualche giorno.
Adoro lo strudel, ma qui non lo trovo mai uno buono come dico io, buono come quello che compravo quando andavo al campeggio tra le montagna del sudtirolo da adolescente.
Provare a farne uno come dico io era un'idea che mi frullava nella testa da un po', quindi ci ho provato.
Sì certo  lo so che la sfoglia dello strudel non è la pasta sfoglia, però per un'improvvisazione veloce penso possa andare bene.

Ingredienti:
-3 mele
-2 cucchiai di zucchero
-1 cucchiaio di pinolo
-2 cucchiai di uvetta
-1/2 cucchiaino di cannella
-1 uovo
-2 cucchiai di latte

Procedimento:
Sbucciate le mele a cubetti piccoli.
Mettetele in una ciotola con un cucchiaio di zucchero, la cannella, i pinol i e l'uvetta che avrete pima risciacquato con acqua tiepida.
Mescolate il tutto molto bene in modo che tutti gli ingredienti siano ben amalgamati e zucchero e cannella distribuiti in maniera uniforme a "condire" il tutto.
Stendete la pasta sfoglia su una placca da forno, distribute le mele al centro e richiddete la pasta sfoglia.
Praticate dei tagli sulla parte superiore del rotolo.
Sbattete l'uovo con il latte e usatelo per spennellare abbondantemente la superficie e spolverate con lo zucchero.
Infornate a 180° per circa 40 minuti.




mercoledì 27 novembre 2013

Doppi Cookies Nutella e Oreo

Ho letto Nutella, ho letto Oreo, non potevo che fiondarmici.
Ho trovato questa ricetta grazie ad un immagine su Instagram, per una volta il mio lavoro devo dire che è stato semplice: solitamente quando cerco una ricetta con google devo convertire le unità di misura e tradurre la ricetta con le mie poche conoscenze linguistiche, e come se ciò non bastasse devo confrontare le varie ricette e cercare di fare una media tra le varie quantità per tirare poi fuori la mia ricetta, che poi probabilmente in corso d'opera subirà altre modifiche.
Questa volta invece tutti i siti che riportavano questa ricetta avevano le stesse identiche quantità, e lo stesso procedimento, niente calcoli da fare.

Ingredienti:
360 gr farina 
 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio 
1/2 cucchiaino di lievito in polvere 
225 gr di burro ammorbidito 
300 gr zucchero bianco 
1 uovo 
1 bacca di vaniglia 
125 gr di Nutella 
8 biscotti Oreo schiacciati

Preparazione:
Preriscaldate il forno a 180°
Foderate una teglia con la carta da forno.
Setacciate insieme la farina, il bicarbonato ed il lievito.
In una ciotola lavorate il burro a temperatura ambiente con lo zucchero fino a renderlo una crema liscia.
Unite l'uovo e i semi della bacca di vaniglia.
A poco a poco mescolate alla crema di burro anche gli ingredienti secchi, fino a formare una pasta.
Dividete il composto a metà.
In una metà aggiungete gli oreo schiacciati e mescolate fino a che i biscotti non saranno distribuiti in maniera uniforme.
Nella seconda metà aggiungete la Nutella e lavorate bene la Nutella fino ad amalgamarla per bene.
Mettete l'impasto con la Nutella sul fondo della teglia coperto con carta da forno, e schiacciatelo bene, poi ricoprite con l'impasto ai biscotti, sempre schiacciandolo un po', in modo da rendere il tutto uniforme.
Infornate a 180° per circa 20 minuti (fino a quando la parte superiore non comincia a diventare colorata).
Fate raffreddare completamente prima di tagliare i cookies e servirli.


lunedì 18 novembre 2013

Ritratto di Signora: Cleopatra




Sì lo sappiamo, il primo lunedì di Novembre abbiamo mancato il nostro appuntamento e orra siamo qui per rimediare, quindi vi lasacio sucuto al ritratto di Clara



Questa è una storia che fa brutto.
Anzi, non brutto, proprio brutto brutto, eh.
Sedetevi, prego.

Siamo negli anni 50, ma non quelli in cui si cotonavano i capelli e si metteva l'eyeliner.
No, nemmeno quelli in cui si andava in giro col decolletè in bella vista, anche se questo racconto è ambientato in un paese dove faceva un caldo bboia e quindi per forza che tutte uscivano con la mercanzia al vento.
Dai, indovinate dove siamo.
Chi ha detto Canicattì? No, sbagliato.
Manco Rio de Janeiro, no.
Amici, romani, concittadini: siamo in Egitto. E tra un po' capirete perchè c'ho inserito quel “romani”.

Dunque, Egitto. Non c'erano I cammellieri che cercavano di scroccare soldi ai turisti giapponesi davanti alle Piramidi, non c'erano I venditori di stampe su finta pergamena made in China, non c'erano gli hotel a cinque stelle in cui comunque è meglio non mangiare polpette perchè si sa che che non si è mai sicuri di quello che ci mettono dentro 'sti benedetti cosi (che magari va a finire come quando ti prendi quelle dell'Ikea e scopri di esserti pappato il cavallo preferito di Moira Orfei)...però c'era il Nilo, e c'erano le casettine belline di fango, e c'era tanto, tanto scazzo nell'aria. E perchè mai, direte voi, 'sti egiziani c'avevano da stare imbronciati?
C'avete ragione mortacci loro, io sono qua in mezzo alle risaie e alla nebbia e loro lì beati e hanno pure il coraggio di stare sversi, hanno.
Eh, amici, il fatto è che brutte cose brutte assai si prospettavano per il paese: sul trono sedeva Tolomeo XIII, detto “u strunz”.
Tolomeo era più viscido di una lumaca, anche se sicuro sicurissimo lui manco sapeva cosa fossero le lumache, perchè se una lumaca diceva alla sua famiglia “Cia' regà, me ne vado in vacanza in Egitto” dopo due minuti in spiaggia sotto il sole diventava più secca e grinzosa di un hamburger del Mc Donald's.

Dicevamo, il nostro Tolomeo aveva, a quel tempo, dato ospitalità a Pompeo, triumviro romano, nemico ed ex socio del celebre Cesare e fondatore della famosa compagnia calzaturiera “Pompea no stress”.
Gli affari di recente non erano andati molto bene, e così Pompeo aveva deciso di dare una bella lezione a Cesare a Farsalo, così quel burino avrebbe capito quale terribile sbaglio aveva commesso a non voler mettere in commercio le calze-per-i-vegani-calde-come-quelle-di-lana-ma-non-di-lana.
Oh sì, avrebbe pagato quell'errore col sangue.
Peccato che Pom, vuoi per il troppo stress, vuoi per i troppi Mc Bacon che si era magnato mentre guardava gli spettacoli al Colosseo, venne miseramente sconfitto in quel triste giorno del 48 e corse a chiedere asilo in Egitto.

Oh, caro, caro Pompeo – disse Tolomeo – ma certo che ti offrirò la mia protezione! Aspetta, aspetta, è una svendita di calze all'ingrosso quella che vedo là dietro??”
Manco il tempo di girarsi e il nostro amico era già stato decapitato. Più senza testa di Maria Antonietta e più sfigato di Paperino, un minuto il romanaccio stava a provarsi autoreggenti e quello dopo puf!, sparito.
Tolomeo, gonfio di orgoglio, era già tutto ringalluzzito al pensiero di presentare la testa a Cesare su un piatto d'argento, sicuro di ingraziarselo.
Peccato che il buon Cesare non apprezzò per nulla quel gesto e lo trovò immensamente scortese, perchè ok che ogni paese ha le sue tradizioni, ma non è buona educazione tagliare la testa agli ospiti, e su questo non ci piove.
Quando l'egiziano gli portò il capo dell'ex triumviro, il generale romano mise in pausa la partita Lazio-Juve su Skype e, ci tramandano le fonti, pronunciò tali parole: “Ah Tolomè, io uno più burino di te non l'ho mai visto! Nun se fa così, ecco, provace n'antra vota e te spiezzo in due. Mo famo 'na cosa, io governo l'Egitto, tu te ne stai buono e muto sul trono e non rompi er BIIIIP e tutti semo felici. Ah, e domani voglio vedere te e tua sorella Cleopatra qua nel mio palazzo. Ora vattinne che c'è il servizio della D'Urso su Totti e la Blasi e Scianel, sciò”.

Alt! Fermi tutti! Se vi state chiedendo:
  1. Ma che sta a dire questa?
  2. Ma si droga?
  3. Non dovevamo parlare di signore, signorine e compagnia bella?

Nell'ordine vi posso rispondere:
  1. Era un preambolo, e fatevi una bella iniezione di pazienza, cheddiamine.
  2. No. O forse mi drogo troppo per ricordarmi che mi drogo.
  3. Ecco, ora comincia la nostra storia.

Cleopatra è, come si suol dire a Oxford, una bella gnocca. E' giovane, minuta e affascinante.
Sa che il fratello ha già provato a spezzarle le corna e lo farebbe volentieri di nuovo, perchè Tolomeo è appunto più viscido della lumaca detta sopra, e quindi la nostra amica ha bisogno di un alleato potente.
Deve fare un'entrata strafighissima a palazzo che gli permetta di impressionare Cesare ma anche di evitare che il fratello la sgami mentre è nella reggia.
E dunque? E mo? E che famo? Vabbè, che domande: quello che ogni donna farebbe, avvolgersi in un un tappeto e farsi recapitare nella stanza del romano de Roma!
Immaginatevi la Cleo che esce come una colomba dal cilindro, vestita di lino bianco, ingioiellata, coi capelli corvini lucidi...come faceva Cesare a non prestarle attenzione? Sicuramente gli si saranno drizzate le...antenne.
E niente, per farla breve i due si innamorano, sconfissero Tolomeo, fecero un pupo (Cesarione) e un viaggio a Roma. Ah sì, e Cleo sposò l'altro suo fratello Tolomeo XIV, ma tanto lui nessuno se lo fila mai.
I piccioncini stettero nell'Urbe per due anni, e Cleopatra fu ovviamente chiacchierata e guardata con sospetto, un po' come un'anziana guarda male ogni ipotetico scippatore sul bus o come Bossi guarda gli stranieri.
Passò un giorno, ne passò un altro, poi a marzo del 44...zac, Cesare venne pugnalato alle spalle.
Letteralmente, eh.

La nostra eroina tornò in Egitto ma non si perse d'animo: sapete come si suol dire, “morto l'uomo più potente del mondo, te ne sposi un altro”, e stavolta fu il turno di Antonio.
Antonio, Marco Antonio, con licenza di uccidere.
Di nuovo, un colpo di fulmine: doveva essere un incontro politico, finì in...ehm, censuriamo di nuovo. La regina arrivò a Tarso su una barcazza profumosa di fiori, piena di belle tipe e cibo da paura.
Mazza oh – dissero tutti quelli che videro il vascello – 'sta regina d'Egitto ci sta dentro”.
Mazza oh – disse Antonio quando la vide – 'sta qua due bottarelle...”.
Mazza oh – disse Cleopatra – 'sto Antonio stai a vedere come me lo spenno”.
Complice del buon vino e tanta di quella carne che la metà sarebbe bastata per sfamare il Biafra, i due si chiusero sottocoperta e buonanotte al secchio.
Il giorno dopo la bella Cleo tornava ad Alessandria d'Egitto con Antonio sotto un braccio e tre test di gravidanza positivi sotto l'altro.
Altro che “16 and pregnant”.

Però...però, però però.
C'è un però.
Antonio in realtà avrebbe dovuto farsela con Ottavia, sorella di Ottaviano (viva l'originalità onomastica). Ottaviano era potente mica da ridere. Ottaviano si era incazzato perchè “va' 'sta egiziana qua, manco porta I pantaloni e detta legge, non ci sono più le stagioni di una volta e pure il kebab non lo trovi più a 3.00 euri a Torpignattara”.
Ottaviano dunque si alzò un giorno e disse: “Ambrogio, ho voglia di qualcosa di buono. Portami un Ferrero Rocher e l'Egitto”.
Pam, detto fatto: il fedele Ambrogio comprò direttamente la Ferrero e un bel po' di navi, che nel 31 fecero un mazzo tanto alla flotta di Antonio ad Azio ('sti azzi...).
La coppia si barricò ad Alessandria: lui si suicidò, Cesarione fu ucciso, gli altri figli portati a Roma.
Cleopatra si rinchiuse nel mausoleo dei Tolomei e si fece mordere da un aspide facendo vedere a tutti che era una donna, sì, ma c'aveva le palle quadre.

La Cleopatra era una cazzuta, e questo è mio Ritratto.

Clara


Come sempre potete leggere questo articolo anche sui blog di:
Clara ThePauperFashionist
E potete venirci a trovare sulla nostra pagina Facebook

lunedì 11 novembre 2013

Plumcake al cacao

Piccolo esperimento di pasticceria: un dolce senza uova, latte e burro.
A quanto pare è possibile fare un dolce buono, ma anche leggero.

Ingredienti:
190 gr. di farina
30 gr di cacao
150 gr. di zucchero
300 ml di liquido (acqua + una tazzina di caffè oppure succo di arancia + un paio di cucchiai di rum)
1 bustina di lievito per dolci
zucchero a velo vanigliato ( piacere)

Procedimento:
In una ciotola versate i liquidi e aggiungete gradualmente farina e cacao setacciati, zucchero e lievito.
Con l’aiuto di una frusta elettrica lavorate fino a ottenere un composto liscio e cremoso
Foderate uno stampo da plumcake (o se preferite potete utilizzare i pirottini da muffin) e  fate cuocere, per circa 30 minuti, in forno pre-riscaldato a 180° (se usate i pirottini ci vorranno 15/20 minuti).
A piacere, una volta che il plumcake sarà raffreddato, spolverizzate con dello zucchero a velo



E anche nella versione muffin



martedì 5 novembre 2013

Cupcake al limone

Finalmete ho il forno nuovo, approfittando del giorno di riposo di papà siamo andati a compare la nuova cucina: fornello a cinque fuochi e forno da ben 90 centimetri (avete idea di quanta roba ci posso infornare lì dentro?!) visto che poi il la cucina che avevamo prima era incassata nel piano, abbiamo dovuto rivoluzionare un po' il tutto, ma dopo due giorni di lavoro di papà finalmente è tutto in ordine e funzionante posso ricominciare con i miei esperimenti.
Per inauguare il forno ho scelto questa ricetta, ispiaatadal libro che stavo leggendo.
Peccato che la ricetta riportata si è rivelata un vero disastro, ma ormai mi ero messa in testa di preparare i cupcake al limone e quindi non mi sono data per vinta: un po' di ricerche tra vecchi appunti e nuove ricette trovate qui e lìsul web hanno prodotto questo

Ingredienti: (20 cupcake circa)
250g di farina 00
80g di fecola
150g di zucchero
1 bustina di lievito
25 gr di burro
buccia e succo di un limone grande
200ml di latte
1 uovo
un pizzico di sale

500 ml di panna
1 kg di cioccolato bianco
scorza grattugiata di 2 limoni

Procedimento:
Per prima cosa (io l'ho preparata la sera prima) preparate la ganache per glassare i cupcake.
Spezzettate il cioccolato bianco e meettetelo in una ciotola capiente.
Quando la panna arriva a bollore versatela sopra il cioccolato e mescolate fino a che il cioccolato non si sia sciolto completamente e la crema si sarà freddata.
Mettete la ciotola in frigo e di tanto in tando mescolatela fino a che non ha ripreso consistenza.
Per le tortine: pesate tutti gli ingredienti secchi scorza di limone compresa, e mescolateli in una ciotola.
In un'altra ciotola con una frusta sbattete l'uovo, con il latte, il burro fuso e il succo di limone.
Versate i liquidi nella farina sempre lavorando bene il tutto con la frusta in modo da non formare grumi.
Una volta che l'impasto è bello liscio e omogeneo versatelo nei pirottini per muffin, riempiendoli per circa 3/4.
Cuocete in forno preriscaldato a 180° per 15 minuti
Sfornate i cupcake cotti e lasciateli raffeddare su una grata per dolci.
Con le fruste elettriche montate la ganache di cioccolato per qualche minuto fino a renderla liscia e soffice.
Mettete la ganche in un sac à poche e usatela per guarnire le cupcake.





Una menzione speciale per il mio assistente che si è in particolar modo impegnato con la glassa


Con questa ricetta partecipo al contest di Una fetta Di Paradiso "I Prodotti Da Forno" 

Con questa ricetta partecipo al contest "L'abbuffata prima della dieta"

venerdì 1 novembre 2013

Tag Instagram

Beh visto che non sto cucinando  molto in questo periodo, e visto che sono ancora senza forno quindi non posso sbizzarrirmi con gli esperimenti che vorrei, e visto che io adoro instagram: anche se non ci azzecca un tubo con il tema del blog ho deciso di fare anche io questo tag (e poi qui è casa mia e faccio un po' quello che mi pare no?!)

Rettifico il forno nuovo è arrivato (come vedrete in una delle foto), ora devo solo mettermi in ballo e cominciare ad usarlo come si deve, ma nel frattempo: fatevi un po' di cavoli miei, male non fa!


1- Da quanto tempo sei inscritto ad Instagram?
Se non è stata l prima app che ho scaricato quando ho comprato lo smartphon è statata la seconda, era ottobre 2012, quindi un anno fa più o meno

2- Qual è stata la prima foto che hai pubbicato?
Mia sorella e mio nipote che si ruffianano sul divano
 

3- Vai spesso su Instagram?
Molto spesso, direi più di 10 volte al giorno, anche perchè essendo molto immediato bastano pochi secondi per "aggiornarsi" sulle novità

4- Qual è la tua foto peggiore su Instagram?
Ho avuto il dubbio se si intendesse la peggiore che ho scattato, quella che mipiace meno, o la peggiore in cui io sono il soggetto, poi però guardando le varie foto mi sono accorta chele due cose coincidevano:
Senza trucco, occhiaie da notte completamente in bianco, lasciamo perdere vah che è meglio, però quanto sono belle le lenzuola con il castello di Hogwarts?

5- Qual è la tua foto che ha avuto più successo?
Credevo che la risposta ovvia sarebbe stata qualcosa da mangiare, e sì in effetti sono generalmente apprezzate quelle foto, ma a quanto pare la più apprezzata al momento è quella dei miei piedi con lo sfondo di Colin Firth in Orgoglio e Pregiudizio, il vero e unico Mr. Darcy.

Poi, come dicevo a seguire abbiamo foto di cibo:


Muffin Oreo e dulche de leche

6- Quanti folowers hai? e quanti segui?
Followes 38
Following 44

7- Chi è l'ultima persona che ha messo mi piace a una tua foto?
In contemporanea (e alla stessa foto), astratus, che poi sarebbe papà, e trilli3 

8- Cita una persona famosa o marca che segui?
Ce ne sono vari, gli ultimi che ho aggiunto sono:
 Le Pandorine, adoro le loro borse
Gulia Luzi che interpreta Giulietta nel musical: Romeo e Giulietta Ama e Cambia il Mondo

9- Mostra da una a tre tue foto che preferisci
Stesso dilemma della domanda precedente: mia nel senso di quelle che ho scattato io, o mia nel senso di una foto dove compaio io? nel dubbio facciamo un po' di entrambi, anche perchè la preferita in assoluto è decisamente questa:
Io e mio nipote prima di andare a dormire
Tra quelle cho ho scattato io e che preferisco: la mia Rainbow Cake, in preparazione e pnella fase di pulizia
Se però teniamo conto anche dei video (visto che ormai ci siamo evoluti) al primo posto tra le cose che ho pubblicato su Instagram c'è sicuramente questo:

Ditemi: è o non è i l ritratto della felicità?

10- Qual è l'ultima foto che comare sul tuo profilo?
l'ultima foto che ho scattato io è il primo dolce che sta cuocendo nel nuovo forno (esperimento non riuscito purtroppo)


mentre l'ultima che mi compare nella home è quella degli Oreo Scones